14/09/11

ASCOLTI

Crippled Black Phoenix- 200 tons of bad luck (2009)

I CBP sono un collettivo musicale inglese composto da Domic Atchinson (Mogwai), Joe Volk (Gonga), Kostas Panagiotou (Pantheist), Charlotte Nicholls e il fondatore Justin Greave (Electric Wizard)........e inoltre......confusi? Anche io.
Comunque negli anni, questi musicisti hanno gravitato attorno allo stesso studio di registrazione, lo State of Art Studio di Bristol (in pratica lo studio dei Portishead).
Qui nel 2006 hanno registrato e poi pubblicato il loro primo disco "A love of shared disaster". Due anni fa è stata la volta di questo "200 tons of bad luck", dodici tracce per 77 minuti di musica della più intensa e diversa che mi sia capitato di ascoltare ultimamente. Chiunque, durante i primi 2 minuti del primo brano "Burnt Reynolds" (grande titolo) non abbia sussurrato Pink Floyd ha bisogno di una revisione completa all'apparato uditivo. La canzone è un adorabile e onesto omaggio ai Floyd dall'inizio alla fine. Ma non c'è nessun tentativo emulativo. Solo un omaggio.
Infatti il disco prosegue con brani dai generi più disparati; dal classico rock anni '70, al post-rock più dilatato, alla musica folk, a brani cinematici.
Potrei dire molte altre cose su questo lavoro, ma non sarebbero utilissime a spiegarne la bellezza. Perchè è difficile spiegare la libertà.
Un disco assolutamente free-form.

24/07/11

ASCOLTI

Amy Winehouse- Back to black (2006)

Back to Black, come il titolo del suo disco più bello. Indietro fino al buio e fino alla morte, se ne va a 27 anni la fragile Amy. Un'altra vita interrotta troppo presto, spezzata da abusi di ogni tipo. Sopraffatta da un mondo che, mi ripeto, il suo fragile carattere non è stato in grado di reggere.
La notorietà, l'incredibile successo sono stati un peso troppo gravoso da sopportare per per uno dei più grandi talenti della nuova musica soul.
Una voce che non aveva nulla da invidiare alle grandi degli anni '60, Etta James, Diana Ross, Dusty Springfield. Un modo unico di cantare che tante hanno tentato di imitare, fallendo miseramente. Ma la disperazione, quella era solo la sua. Quella disperazione che si percepiva nelle sue canzoni, che nessuno riuscirà ad imitare, e che da oggi in poi la imporranno come canone.
Muore a 27 anni come Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, Brian Jones, Robert Johnson. Il Club 27 si arricchisce di una nuova socia. Noi perdiamo un'anima bella.
Ci rimangono i suoi dischi. Bellissimi. Quelli li avremo per sempre.
Ciao Amy.

12/07/11

VINYL ROOTS

Mogwai- Young team (1997)

La prima volta che ascoltai i Mogwai fu alla radio. Ero in macchina e il dj annunciò il nome del gruppo (preso da uno dei personaggi del film Gremlins) e fece partire il brano. Peli dritti nell'arco di due minuti. Per di più, per un brano strumentale. Per me che, di un gruppo, ascolto immediatamente la voce per capire se mi piacerà o meno furono una scoperta inaspettata. 
Il gruppo scozzese, da allora è tra i miei preferiti. Mi hanno aperto le porte al mondo del post rock. Anche se li ho sempre considerati laterali a quel movimento. La loro musica è più cinematografica. Sospesa tra quiete e chitarre fragorose. 
Il brano era Mogwai fear Satan. Dategli 2 minuti.



  

27/06/11

ASCOLTI

The Pains of Being Pure at Heart- Omonimo (2009)

Ieri sera sono stato all'Hana Bi a Marina di Ravenna. Per chi non lo conoscesse è il miglior locale per concerti che esista al mondo. Concerti, sempre gratuiti, dei migliori gruppi della scena alternative mondiale. Per di più in spiaggia. Insomma un posto fantastico.
Ho assistito allo spettacolo dei Pains of Being Pure at Heart, giovanissimo quintetto newyorkese che propone un frizzante indie pop molto indicato per la calda stagione che stiamo vivendo. 
Le coordinate su cui si muove il gruppo sono facilmente indivuduabili nelle sonorità di gruppi quali Smiths, Teenage Fanclub, i Cure di fine anni '80. E l'elenco potrebbe proseguire ancora a lungo.
Questo è il loro primo disco, (ne hanno fatto un altro che è uscito da pochi mesi), ed è un debutto con i fiocchi. Melodie appiccicose e un senso di sotterranea tristezza. 
Questa è grande pop music.

16/06/11

ASCOLTI

Causa Sui- Free ride (2007)

Band danese al suo secondo disco. Un lavoro fortemente legato alle radici del suono degli anni '70. In grado di muoversi superbamente tra acid rock, hard rock, heavy psychedelia, space rock, acid blues. Un piccolo compendio di citazioni dai seminali Blue Cheer, agli immancabili Led Zeppelin fino ad arrivare ai Monster Magnet.
I quattro ragazzi danesi hanno prodotto un lavoro che nell'ambito stoner lascerà un segno. Un viaggio in totale, assoluta libertà nei percorsi infiniti della nostra mente.
Incendiari!!

31/05/11

ASCOLTI

Thunder Buffalo- S/T (2010)

Ad un primo ascolto i Thunder Buffalo potrebbero sembrare l'ennesimo gruppo che deve la propria esistenza agli MC5 o ai Sonics. Classico garage blues insomma.
Invece la loro proposta è più ricca ed articolata. I loro brani presentano un'immediatezza che mi verrebbe da definire quasi pop.
Attenzione; questo non significa che il gruppo suoni dolci e soffici melodie (tutt'altro), ma soltanto che i brani posseggono una patina luccicante capace di farli brillare e appiccicare velocemente alla corteccia cerebrale dell'ascoltatore.
Balls-out psych pop!!



20/05/11

ASCOLTI

Tame Impala- Innerspeaker (2010)

I Tame Impala vengono dall'Australia e scaricano su noi ascoltatori tonnellate di psichedelia.
Innerspeaker suona come i Beatles se avessero preso più droghe accompagnate da una spruzzata di Led Zeppelin e Cream.
Vi invito caldamente all'ascolto.
Sedetevi, rilassatevi in qualunque modo riteniate opportuno, premete play sul vostro lettore cd e ascoltate quest'album. Groovy!!




17/05/11

ASCOLTI

Chain & The Gang- Music's not for everyone (2011)

Ian Svenonius è tornato con un nuovo gruppo. Non che se ne fosse mai andato. Nation of Ulysses, Make-Up, Scene Creamers, Weird War; questi i precedenti gruppi di questo predicatore folle sempre alla ricerca del cuore garage del soulrock. Questo è il secondo capitolo del suo nuovo progetto e devo ammettere che non riesco a smettere di ascoltarlo.
E' un disco divertente, crudo, intelligente e sembra volerci ricordare che avere successo e vendere vagonate di dischi non sono le uniche ragioni per fare musica. Qui è più forte l'esigenza di comunicare, di far sentire la propria voce muovendosi tra quelli che, da sempre, sono i grandi amori di Svenonius: il funk, il soul, il garage, il blues.
Lo dice il titolo stesso "questa musica non è per tutti" ma sarebbe bello che lo diventasse.


28/04/11

VINYL ROOTS

The Smiths- The world won't listen (1987)

Il mondo non ascolterà e invece il mondo ha ascoltato eccome. Ed è rimasto affascinato!
Che dire, se non conoscete il meraviglioso mondo sonoro creato dagli Smiths, questa è la raccolta che fa per voi. Da piccolo fu il loro primo disco che comprai. Una raccolta, perchè nel formato dei singoli hanno distillato perle di ineguagliabile bellezza.
Non oso neanche tentare di descrivere la loro musica, sarebbe come descrivere il cielo ad un cieco.
Canzoni che portano lontano lontano, non importa dove. Basta non tornare a casa questa notte.

23/04/11

VINYL ROOTS

Grant Lee Buffalo- Mighty Joe Moon (1994)

Al tempo della sua uscita, questo disco venne inserito nella sezione "alternative". Probabilmente per mancanza di una parola migliore. In realtà i GLB facevano la loro cosa e la facevano in maniera strepitosa. In più, la voce di Grant Lee Phillips, che è uno dei tratti distintivi del gruppo. Dall'altro la musica; uno strano mix di blues, rock old school, con forti richiami a Neil Young.
Questo è un disco da ascoltare in una notte d'estate, con un cielo aperto pieno di stelle. Oppure dentro un auto a baciarsi appassionatamente. 
Grezzo, inquietante, evocativo, bello. Un disco in cui si respira polvere e verità.

21/04/11

R.I.P. Gerard.

Un altro rocker ci ha lasciato. Gerard Smith il bassista dei TV ON THE RADIO è morto di cancro a 36 anni.




Ciao Gerard salutaci Elvis e gli altri.

19/04/11

VINYL ROOTS

Nick Drake- Bryter layter (1970)

Questo è un post propodeutico alla serata finale di "Multitraccia" che si terrà domani sera.
Questo secondo disco di Nick Drake è la colonna sonora ideale per una calda giornata estiva. Drake suona rilassato e anche ottimista in diverse canzoni, alcune delle quali hanno un tocco jazzy, con gli arrangiamenti d'archi lussureggianti di Robert Kirby che arricchiscono le canzoni di Nick Drake, solitamente basate sulla chitarra acustica. Pianoforte, flauto, corno e sassofono arricchiscono ulteriormente la musica. Il modo unico in cui sassofoni e archi tessono una ragnatela intorno alla voce ovattata di Drake sul piccolo capolavoro "At The Chime Of A City Clock", sottolinea il motivo per cui Drake è diventato così (in ritardo) popolare nella scena alternative dagli anni '90 ad oggi. Tristi ma bellissime canzoni come "I Hazey Jane", "Fly" e "Northern Sky", suonano oggi come classici senza tempo. Tutto il disco è pervaso da un'atmosfera magica e onirica in cui si intravedono gli scorci intimi della mente di un giovane uomo tormentato.
La sua innocenza e la sua fragile bellezza elevano questo disco al ruolo di capolavoro assoluto.
Il produttore Joe Boyd, di solito parco nel dosare i riconoscimenti, sostiene che Bryter Layter sia stato l'unico album perfetto a cui abbia mai lavorato.
Anche questa è una prova del perchè questo giovane cantautore sia morto (nel 1974 per un'overdose di antidepressivi) praticamente sconosciuto e diventato poi una leggenda postuma. 
E pensare che pseudo musicisti ne ignorano, tronfi, l'esistenza.

15/04/11

LIKE A VISION SHE DANCE

Vorrei ritornare un attimo sulla bellissima serata di ieri sera per il terzo incontro di Multitraccia dedicata al rapporto tra il cinema e le canzoni di Bruce Springsteen.
Innanzitutto vorrei ringraziare nuovamente il nostro ospite Claudio Gaetani per la sua competenza, disponibilità e gentilezza. Durante la serata è riuscito a farci immergere completamente nel mondo cinematografico che le canzoni del Boss evocano.
Dopo aver ascoltato le parole di Claudio sono giunto ad una conclusione. Springsteen si sofferma e lavora sempre su temi ricorrenti, operando varianti minime e perfezionando in continuazione il meccanismo che sottende alla sua musica. 
Chissà, forse in questo suo costante lavoro di cesello, un giorno sarà ancora in grado di farci vedere il futuro del rock'n'roll. 




14/04/11

Record Store Day

C'é un giorno per tutto, e anche una festa per tutto. Qui potete trovare un sito dedicato alla giornata dei negozi di dischi indipendenti (la giornata è stata ieri). In questo blog invece uno spunto di riflessione, a partire dalla festività suddetta, molto interessante.

13/04/11

VINYL ROOTS

Bruce Springsteen- Darkness on the edge of town (1978)

In preparazione alla serata di domani sera di Multitraccia dedicata alla qualità cinematografica della musica di Bruce Springsteen, ho deciso di parlarvi di uno dei vertici massimi della produzione discografica del Boss.
Darkness arriva dopo 2 anni dalla pubblicazione di Born to run. Due anni passati a battagliare in tribunale con il suo vecchio manager, Mike Appeal, e che non gli faranno capitalizzare il grande successo raggiunto con Born to run.
Fin dalla foto di copertina è evidente che ci troviamo di fronte ad un uomo diverso. Le speranze e i sogni di un ragazzino sono state soppiantate dall'essersi confrontato con la durezza della vita reale. Quasi una presa di coscienza del Boss che nel cammino all'età adulta corrisponda una perdita dell'innocenza inevitabile e dolorosa.
Il disco comprende alcuni dei pezzi immortali del songwriting springstiniano; da Promised land a Badlands a Adam raised Cain. Ma per tutte le sessions di registrazione Bruce e la E-Street Band sono in uno stato di grazia. Incidono tantissimi brani molti dei quali, di straordinaria qualità, rimarranno fuori dalla scaletta definitiva (solo per citarne un paio Because the night e Fire).
Dal 1973 sino ad oggi Bruce Springsteen ha scritto una serie di opere intense, toccanti, commoventi, profondamente sentite (anche se gli ultimi lavori sono veramente di scarsissima qualità). Darkness on the edge of town rimane, a mio gusto personale, il suo vertice assoluto.

12/04/11

ASCOLTI

Micah P. Hinson- Micah P. Hinson and the pioneer saboteurs (2010)

Se facessi parte della generazione cresciuta musicalmente negli anni 00 non potrei mai innamorarmi della musica e della voce di Micah.
O forse si. Perchè questa è musica senza tempo, che sfugge a catalogazioni cronologiche. Come tutta la musica migliore.
Questo è il suo ultimo lavoro. Un lavoro coerente con i suoi precedenti ma allo stesso tempo obliquo e misterioso. Potrebbe tranquillamente adagiarsi solo sulla sue straordinarie qualità vocali ma invece riesce a produrre un disco di qualità musicale dello stesso livello con arrangiamenti celestiali, tra gospel, soul e  alternative folk.
Tra frontiere sbarrate dal filo spinato, un deserto pieno di criminali e degenerati Micah P. Hinson si trova a suo agio raccontando tutto con voce ferma e un occhio inflessibile per i dettagli raccapricianti.
L'ultimo grande crooner.


11/04/11

VINYL ROOTS

The Gun Club- Miami (1982)


Qualche fantastica ballata si alterna a pezzi più impetuosi. E poi chitarre ruvide, sezione ritmica anni '80, una grande voce, quella di Jeffrey Lee Pierce, che purtroppo ha raggiunto Elvis e gli altri nel 1996. I Gun Club sono una clamorosa rock band di Los Angeles e forse il loro album migliore, la vera pietra miliare è il primo Fire Of  Love del 1981, ma personalmente sono molto legato a Miami perchè è proprio con questo che li ho conosciuti. Album che mette in risalto l'irrequietezza di Jeffrey e la sua disperazione; a me fa venire in mente quella decadenza tipica del post punk. Lo dedico ai molti (purtroppo) detrattori degli anni '80.

Abbinamento consigliato.
Qualsiasi cosa faccia male in quantità eccessive, salumi, formaggi, cioccolato, caffè, vino, alcolici in genere.

.

 Funhouse

08/04/11

VINYL ROOTS

Chemical Brothers- Dig your own hole (1997)

Inauguriamo questa rubrica parlando di uno dei gruppi che ieri sera abbiamo dovuto sacrificare all'ora tarda e al gelato!!
All'inizio degli anni '90 la barriera tra chi ascoltava rock e chi frequentava i club dance improvvisamente si abbatte e inizia il primo matrimonio duraturo tra questi due generi. Tutto era iniziato sul finire degli anni '80 a Manchester, nella cui università i due futuri "fratelli chimici" si erano incontrati. E' l'epopea di Madchester e ne sono protagonisti gruppi come Stone Roses e Happy Mondays: chitarre rock e additivi chimici (ecstatsy), psichedelia vintage a braccetto con una religione che predica pace e amore, l'acid house.
In questo contesto Tom Rowlands e Ed Simons cominciano a proporre la loro personale miscela di big beat e rock. Il loro capolavoro è, a mio parere, questo Dig your own hole. Disco che rielabora suggestioni psichedeliche senza replicarne gli stilemi ma adeguandole a un nuovo scenario.
Difficile trovare un brano che non sia più che buono. Forse l'iniziale "Block rockin' beats" meglio di tutte sintetizza questo connubio tra dance e rock offrendo una versione ballabile dei Rage Against The Machine. 
Visionario e riempipista, dalle vendite milionarie e dal nucleo solidissimo.
In poche parole, questo disco è una pietra miliare. 



06/04/11

ASCOLTI

                                                       Imelda May- Love tattoo (2008)

Gran bel disco di rockabilly, blues e tanta tradizione. Imelda May, irlandese di Dublino, è infatti una grande amante di Gene Vincent, Billie Holiday, Wanda Jackson e molti altri grandi che hanno fatto la storia della musica.
Voce affascinante, belle chitarre, divertente,  questo disco è molto adatto per le sere d'estate, all'aperto con un tetto di stelle.

Abbinamento consigliato.
Piatti poco impegnativi, possibilmente da mangiare con le mani, perchè in alcuni pezzi è difficile stare fermi, spiedini di carne alla griglia o costine di maiale, qualcosa anche di focoso. E Guinnes a volontà.



Funhouse

04/04/11

ASCOLTI


South Memphis String Band- Home sweet home (2010)


La South Memphis String Band è un'orchestrina acustica che cela le identità di Luther Dickinson, voce e chitarra dei North Mississippi Allstars e dei Black Crowes, Alvin Youngblood Hart, un omone grande e grosso ed uno dei bluesman più spiritati della sua generazione, e Jimbo Mathus, sorta di "reinessance man" come lo chiamerebbero dalle sue parti, sempre pronto a scavare fra i segreti della musica americana.
Senza trucchi e senza inganni si sono riuniti intorno a qualche microfono, hanno preso una risma di canzoni sgualcite che venissero dall'anima pià antica di Memphis, fin giù verso il misterioso bacino del Mississippi, e si sono divertiti a rivederle con il loro linguaggio.
Home sweet home è un disco, il loro primo, che a tutti gli effetti si annovera nel genere "americana", con i piedi ben saldi nelle radici e nelle tradizioni americane e che esplora territori che spaziano dal blues al gospel, dal bluegrass alle fiddle songs, con un suono rigorosamente acustico.
Ascoltatelo con attenzione e vi si aprirà un intero universo. 


31/03/11

"Per gente che non sa leggere"


Se state leggendo queste righe, ci sono solo due possibili spiegazioni: 


A) Non ci conoscete,  non avete mai sentito parlare del Cusanino e siete arrivate/i qua soltanto per curiosità e seguendo qualche link preso in qualche pagina facebook;


B) Ci conoscete, sapete chi siamo, cosa facciamo e siete arrivate/i qui di proposito;
Ci sarebbe anche una terza opzione, ovvero che volevate digitare “cusan-ano” alla ricerca di qualche emozione forte per placare la vostra voglia di sconcezze. Vi siete sbagliate/i e adesso vi ritrovate in questo blog e vi toccherà leggere di musica e altre amenità varie.
Quali che siano i motivi che vi hanno portato qui, ora vi starete ponendo la domanda delle domande: “ma c’è davvero bisogno di un altro blog che parli di musica?”
E’ una domanda che ci siamo posti anche noi dandoci immediatamente una risposta affermativa.
Non che la domanda fosse bislacca, data la scarsa propensione alla lettura e alla ancora più scarsa fascinazione verso gli scritti sulla musica dell’italiano medio. Ma, verso di essa, siamo spinti da una passione e un “amore” troppo grandi per non tentare l’azzardo.
Inoltre è un gesto totalmente in linea con quella che, da sempre, è l’idea che sta dietro all’Associazione Il Cusanino. Parlare di Cultura Musicale a trecentosessanta gradi e cercare di diffonderla in ogni modo possibile.
Infine ci sembra giusto completare con degli approfondimenti critici il percorso iniziato alcuni anni fa, con l’istituzione dei corsi musicali. 
All’interno del blog potrete trovare, per ora, quattro rubriche così strutturate:
  1. Ascolti. Qui troverete recensioni di dischi usciti di recente (al massimo vecchi di 5 anni) e che ci hanno colpito favorevolmente.
  2. Vinyl Roots. In questa sezione parleremo invece di tutti i dischi che hanno fatto la Storia della musica. Inoltre cercheremo di seguire la traccia dell’Evoluzionismo Rock, dal blues primordiale di matrice africana alle derive elettroniche della musica contemporanea.
  3. Music Maker. Una  rubrica tecnica per compositori fai da te e per chi vuole conoscere l'home recording.
  4. Compiti a casa. In questa sezione gli insegnanti del Cusanino inseriranno approfondimenti e stimoli extra per i partecipanti ai corsi musicali.
Tutto questo lo faremo da appassionati e ci capiterà di scrivere anche delle cose inesatte, ma questa è la forza di un blog aperto come sarà il nostro. Chiunque potrà dare il proprio contributo, inviare recensioni, considerazioni, critiche, consigli, insulti e minacce. 
Insomma fare di questo blog uno spazio vivo e di confronto continuo sarà anche compito vostro.