Questo è un post propodeutico alla serata finale di "Multitraccia" che si terrà domani sera.
Questo secondo disco di Nick Drake è la colonna sonora ideale per una calda giornata estiva. Drake suona rilassato e anche ottimista in diverse canzoni, alcune delle quali hanno un tocco jazzy, con gli arrangiamenti d'archi lussureggianti di Robert Kirby che arricchiscono le canzoni di Nick Drake, solitamente basate sulla chitarra acustica. Pianoforte, flauto, corno e sassofono arricchiscono ulteriormente la musica. Il modo unico in cui sassofoni e archi tessono una ragnatela intorno alla voce ovattata di Drake sul piccolo capolavoro "At The Chime Of A City Clock", sottolinea il motivo per cui Drake è diventato così (in ritardo) popolare nella scena alternative dagli anni '90 ad oggi. Tristi ma bellissime canzoni come "I Hazey Jane", "Fly" e "Northern Sky", suonano oggi come classici senza tempo. Tutto il disco è pervaso da un'atmosfera magica e onirica in cui si intravedono gli scorci intimi della mente di un giovane uomo tormentato.
La sua innocenza e la sua fragile bellezza elevano questo disco al ruolo di capolavoro assoluto.
Il produttore Joe Boyd, di solito parco nel dosare i riconoscimenti, sostiene che Bryter Layter sia stato l'unico album perfetto a cui abbia mai lavorato.
Anche questa è una prova del perchè questo giovane cantautore sia morto (nel 1974 per un'overdose di antidepressivi) praticamente sconosciuto e diventato poi una leggenda postuma.
E pensare che pseudo musicisti ne ignorano, tronfi, l'esistenza.
Purtroppo sono in molti ad ignorarne l'esistenza. Mi è capitato in molte occasioni di parlare con gente che ascolta musica e di scoprire che non lo conoscevano. Mi dispiace per loro...
RispondiEliminaMettiamola così: chi non lo conosce ha la fortuna di poter scoprire una leggenda... e stasera al CAG di Filottrano, durante la serata di Multitracce ne potrà avere "un assaggio"!
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